Il pellegrino di Patrasso. La reliquia di sant’Andrea a Estella

Donaueschingen. Fürstenbergsches Museum                                          di Pedro Campos Ruiz                                           

«San Giacomo Apostolo, faro del cristianesimo, luce dell’Occidente e attrazione di tutta Europa, sulla cui tomba di Compostela tantissimi pellegrini si sono prostrati in  fervida preghiera! Adesso che ho calpestato il suolo della vostra Spagna benedetta, permettetemi di baciare il vostro sepolcro al termine del mio pellegrinaggio, come ricompensa e premio per il mio voto. Che i i miei occhi vedano, o santo apostolo, compagno del mio compatriota Sant’Andrea, la cui sacra reliquia porto al collo, il luogo dove riposate, e concedetemi di pregare e di prostrarmi ai vostri piedi!»
Così esclamava, in un’alba di primavera, un umile pellegrino dal volto venerabile e di aspetto semplice, lungo la strada che portava a Santiago, subito dopo aver calpestato la terra iberica.
Quanti e quanti giorni, lunghi ed aspri, e tutti faticosi per il nostro pellegrino, ormai vecchio, erano trascorsi da quando questi, molti mesi addietro, intraprese il cammino da Patrasso (Grecia), il suo paese, dritto verso la meta, senza venire meno nonostante i contrattempi e  i pericoli, lungo la strada che porta alla cattedrale di Santiago, prossima al capo Fínisterre, dove aveva riposto l’illusione di bagnare il suolo con le sue lacrime di zelante devozione, e di elevare le sue preghiere al cielo da quell’angolo benedetto, sul quale in quell’epoca convergevano gli sguardi di tutti.

Sul suo corpo indebolito ed estenuato pesavano molto i lunghi giorni trascorsi nel tragitto che portava dalla Grecia ai Pirenei, ma il suo spirito rimase forte ed energico: entrò in Navarra, prendendo la strada conosciuta come quella dei pellegrini, valicando il passo di Roncisvalle, attraversò quindi Pamplona e Puente la Reina, fino a giungere nei pressi di Estella.
La notte lo sorprese accanto all’ermita di San Lorenzo – oggi scomparsa -, che elevava le sue bianche pareti nei pressi della porta di sant’Agostino, e si fermò a pregare un momento, mentre si riposava. Non ce la faceva più. Andò nell’atrio e si sedette sulla panca di pietra che lo circondava. La sua forza fisica era annichilita; si chinò, e dovette attendere il passaggio di qualche compassionevole passante che lo aiutasse a trovare rifugio in uno degli hospitales della città di Estella.
Fu fortunato: un cavaliere templare di stanza presso l’hospital per i pellegrini di Rocamador lo vide profondamente prostrato, lo caricò sul suo destriero, e cavalcò con lui verso la città.

Risultati immagini per temple knightsI Templari in quell’epoca fornivano importanti servizi, e uno di questi era quello di vigilare sui cammini e sulle principali vie di comunicazione, molte di queste infestate dai banditi. In Navarra possedevano molte case o delegazioni, ed una, e non tra le meno importanti, era quella di Rocamador, situata nei pressi della Porta di Castiglia.

Quel venerabile vecchio, che sotto il ruvido sacco di pellegrino sembrava nascondere a volte la sua vera personalità, aveva affascinato il cavaliere, col quale aveva intavolato un breve dialogo durante il tragitto tra l’ermita ed il centro abitato.

– Venite, forse, da molto lontano?

– E’ da molti mesi che cammino lungo le strade che conducono alla tomba di san Giacomo Apostolo. Vengo da Patrasso, nella provincia greca dell’Acaia, e il mio spirito non è mai venuto meno nemmeno per un istante; è la carne che è debole e forse, per volere divino, non mi permetterà di realizzare il mio voto.
– Ma la Chiesa lo darà per compiuto, considerata la vostra buona volontà.
– Oh, la Chiesa! Madre e protettrice dei peccatori; la Religione, balsamo di tutti i dolori mi sostiene e mi guida in tutto il mio faticoso pellegrinaggio; la Religione, inizio di tutte le buone azioni, come quella che voi state compiendo nei confronti di questo povero e sconosciuto pellegrino.
– È il dovere del nostro Ordine, e noi ci sentiamo fortunati quando possiamo prestare qualche umile servizio.
– Come è vero, fratello; colui che teme Dio è il più fortunato.
Giunsero così all’hospital di San Nicolás, posto proprio di fronte alla chiesa madre di San Pedro de la Rúa, e il cavaliere consegnò il viaggiatore nelle pie mani delle donne responsabili degli ammalati, raccomandando loro di prendersi cura di lui nel migliore dei modi.
Il cavaliere templare, nel ripartire, udì le parole di gratitudine del vecchio, che gli disse con voce commossa: “Grazie per la carità che hai usato verso un povero e vecchio pellegrino. Il buon Dio te ne renda merito!”

Breve, molto breve fu la sua malattia. Nonostante le squisite cure riservategli dalle attive donne dell’ospedale, il semplice ed umile pellegrino che una notte di primavera giunse ad Estella, nobile città, tra le braccia di un cavaliere del Tempio, morì poco dopo il suo arrivo.
L’anonimo pellegrino fu sepolto umilmente nel cimitero tra i chiostri della chiesa di San Pedro, con indosso il vecchio sacco con il quale giunse ad Estella.
Nel delirio della sua rapida malattia, lo avevano sentito invocare ripetutamente i nomi di San Giacomo e di Sant’Andrea, ed anche una frase che nessuno allora poteva comprendere:
-O Estella, o Estella! Tu possederai questo gioiello senza pari, giacché Dio, in modo così provvidenziale, te lo da in consegna. Questo sarà il tuo talismano e ti assicuro, Estella, che vivrai grandi giorni nella tua storia, sotto la sua protezione.

– Che piccole luci strane e inspiegabili  sono quelle che escono dalla tomba del misterioso pellegrino! Che cosa saranno, che cosa saranno? È uno spettacolo stupendo e prodigioso!
Così esclamava, pochi giorni dopo, il sacrista di San Pedro de la Rúa, dopo aver osservato con regolarità per alcune notti, mentre chiudeva le porte della chiesa, dei bagliori indecifrabili sopra la tomba da poco occupata.
Quella novità, che si prestava a suggestioni miracolose, doveva portarla a conoscenza delle autorità ecclesiastiche perché investigassero su di essa, e opportunamente le avvisò.
Il fenomeno delle luci misteriose venne confermato, e allora il consiglio, le autorità e il popolo raggiunsero commossi quel luogo, salirono la ripida scala di pietra che porta al tempio, e dopo aver attraversato gli artistici chiostri, giunsero al cimitero.

Procedettero all’apertura della tomba. Vi era una soave  dolcezza nell’aria, ed immediatamente si avvertì un improvviso profumo che scaturiva dalla tomba, nella quale giaceva il corpo incorrotto dello sconosciuto pellegrino.
Il corpo apparve come immerso in un sogno beatifico, ed emanava un profumo indefinibile. Sotto l’abito, posta sul petto, trovarono una cassa rivestita di bronzo dorato, attraversata alle estremità da due fori attraverso i quali erano legati dei cordini che servivano a tenerla appesa al collo. Al suo interno trovarono una reliquia di Sant’Andrea Apostolo con il relativo certificato di autenticità, consistente in una porzione di clavicola con un po ‘di carne rossa, la parte superiore di un bastone vescovile, ed altre insegne della stessa dignità, ed ancora altri documenti che attestavano come il pellegrino fosse un prelato di Patrasso (Grecia), il quale, con l’autorizzazione della sua chiesa, trasportava le sante reliquie destinate alla cattedrale di Compostela.
Capilla de San Andrés en la Iglesia de San Pedro de la Rúa de Estella (Navarra)Rivestito il corpo con gli ornamenti spettanti alla sua condizione di esponente dell’alta gerarchia ecclesiastica, ed esposto alla venerazione del popolo, venne nuovamente sepolto nello stesso luogo, segnalando la sua tomba con una pietra nella quale si dava notizia della dignità episcopale del defunto.
In questo modo giunse ad Estella, in modo così provvidenziale, nell’anno 1270, proveniente dalla città di Patrasso, luogo del suo glorioso martirio, la sacra reliquia dell’Apostolo Sant’Andrea, il quale in seguito sarebbe stato proclamato Patrono della città, e sotto la cui protezione ancora oggi si trova.

Questa voce è stata pubblicata in Il senso religioso del pellegrinaggio, Luoghi del Cammino francese e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Rispondi