Pellegrinaggio notturno a Caravaggio 19/20 Maggio 2023

Nella notte tra venerdì 19 maggio e   sabato 20 maggio si è tenuto il V Pellegrinaggio

del Capitolo Lombardo della Confraternita di san Jacopo di Compostela

al santuario di Santa Maria alla Fonte di Caravaggio.                         

Il programma completo lo si trova nella newsletter Maggio 2023.

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Pellegrinaggio notturno mariano Milano Sud 14/15 aprile 2023

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Il Capitolo Lombardo ha promosso dal 2022 quattro pellegrinaggi notturni mariani, uno per stagione, ed uno per ogni punto cardinale a rappresentare le quattro braccia della Croce, in segno di riparazione per tutti i peccati commessi da noi e dagli abitanti della nostra città, per riconsegnarla pura nella fede a Gesù e a Maria, così come ci hanno insegnato i nostri padri. 

Si visitano 15 chiese cittadine della stessa area geografica, davanti alle quali si reciteranno uno alla volta tutti i misteri del S. Rosario. Don Luigi Bonarrigo proporrà ai partecipanti altrettante meditazioni per la riflessione personale. Continua a leggere

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Confessioni e devozioni a Santiago de Compostela

Il pellegrinaggio termina in cattedrale e qui si riassume e si concretizza quanto desiderato, chiesto e pregato nelle settimane precedenti.

  • Il pellegrino si reca nella cripta, posta sotto l’altare maggiore, e visita il santo. E’ il momento culminante, insieme alla S. Messa, del pellegrinaggio appena compiuto. Qui si prega in segno di ringraziamento per quanto ricevuto, per le proprie intenzioni e soprattutto per i nostri nemici.
  • Nelle cappelle poste nell’abside della cattedrale ci sono sempre dei confessori che amministrano il sacramento della riconciliazione in tutte le lingue più praticate.

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Henry de Lantivy, una protesi verso Compostella

di Javier Lozano

Un grave incidente automobilistico nel 1987, un calvario durato decenni, costellato da 17 interventi chirurgici, ed un nervo sciatico reciso all’anca; un piede paralizzato ed infine una gamba amputata nel 2018. Questa è in sintesi la storia del 57enne francese Hervé de Lantivy, che l’8 marzo ha intrapreso il Cammino di Santiago, partendo dalla nativa Bretagna. E lo ha fatto proprio nel bel mezzo dell’anno santo jacopeo.                                                    Continua a leggere

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Racconti di un pellegrino russo. (Introduzione)

di Cristina Campo

Per grazia di Dio sono uomo e cristiano, per azioni grande peccatore, per vocazione pellegrino della specie più misera, errante di luogo in luogo. I miei beni terrestri sono una bisaccia sul dorso con un po’ di pan secco e, nella tasca interna del camiciotto, la Sacra Bibbia. Null’altro.

Questa apertura, tra le più ammalianti della letteratura di ogni paese – comparabile a quella dell’Amleto o della Storia del facchino di Bagdad – inaugura insieme un grande trattato spirituale, un romanzo picaresco, un risplendente poema russo e una fiaba classica. Nel misterioso testo anonimo trascritto sull’Athos dall’abate Paissy del monastero di S. Michele Arcangelo dei Ceremissi presso Kazan’ Continua a leggere

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Indumenta peregrinorum

                                     di Robert Plotz                                                       

A partire dalla seconda metà dell’XI secolo, l’Occidente cristiano ha cominciato a muoversi. A causa di una serie di mutamenti molto profondi che hanno coinvolto tutti i popoli, determinati e resi possibili dalla fine delle invasioni esterne, un numero crescente di uomini, in gruppo o da soli, intorno alla seconda metà dell’XI secolo cominciava ad affollare i cammini. I due secoli che vanno dalla seconda metà dell’XI secolo alla metà del XII secolo rappresentano per l’Occidente un periodo di grande mobilità: guerrieri, commercianti, vagabondi, nobili e chierici, pellegrini e altri gruppi sociali popolavano le strade. Continua a leggere

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San Nicola Pellegrino (2 giugno)

 

     di Maurizio Minchella

Le vite dei santi, ed in particolare quelle riccamente costellate da episodi che appaiono umanamente inverosimili, presuppongono una lettura prettamente didascalica, che può essere tradotta in tecnica pittorica e narrativa, come avveniva largamente nel Medioevo (Giotto, Cimabue, Jacopo da Varazze, solo per citarne alcuni). Le agiografie differiscono dalle biografie in quanto  aggiungono alla lettura sub specie temporis quella sub specie aeternitatis, svelando la natura divina che si manifesta in forma visibile nella vita dei santi, e diventano in tal modo dei veri e propri trattati di teologia, nei quali le verità della fede sono immediatamente percepibili, pur se la narrazione è difforme rispetto alla lettura naturale del reale, proprio perché segno della presenza trascendente che trasfigura la forma umana e storica del santo che viene ritratto. Continua a leggere

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Sant’Atto da Pistoia (22 maggio)

di  Giovanni Breschi  

        Adattamento dei primi due capitoli della          Storia di sant’Atto, vescovo di Pistoia (Malachia Toni, Pistoia, 1855)

L’ARRIVO DI S. ATTO IN ITALIA, NEL 1109.

Hospes eram et collegistis me (Mt. 25, 35). Ero pellegrino e mi hai ospitato.                                     

Tutti gli ospiti che giungono in monastero siano ricevuti come Cristo, poiché un giorno egli dirà: Sono stato ospite e mi avete accolto e a tutti si renda il debito onore, ma in modo particolare ai nostri confratelli e ai pellegrini. Regola del Padre san Benedetto professata dalla congregazione di Vallombrosa. Cap. 53.

Valicata la ripida giogaia dell’Appennino che s’interpone tra la valle casentinese e la stretta gola che costeggiando l’Arno conduce a Firenze, un pellegrino giungeva un giorno all’eremo di Vallombrosa1. La veste scura e talare, i capelli recisi a forma di corona, il segno della nostra redenzione pendente dal collo2 ed il breviario stretto sotto il braccio lo fecero riconoscere come sacerdote; i lineamenti pronunciati del volto bruno e consunto, gli occhi neri e vivaci, sebbene dolcemente modesti, facevano escludere che fosse italiano, e molto probabilmente originario delle regioni meridionali dell’Europa, dove i caldi soli e le relazioni frequenti colla razza mora imprimono nella fisionomia del popolo qualche aspetto del tipo africano, come avviene nella penisola iberica; il bordone poi che impugnava colla destra e le conchiglie cucite sul petto attestavano che avesse già visitato la tomba di S. Giacomo a Compostella e le tombe apostoliche di Roma. Continua a leggere

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San Brendano (16 Maggio)

          di Paolo Gulisano                                                      Il numero della rivista letteraria inglese Time and Tide del 3 dicembre 1955 presentava un contributo straordinario: un breve poema di 132 versi il cui autore era John Ronald Tolkien. Da poco si era conclusa la pubblicazione del Signore degli Anelli, uscito – per scelta dell’Editore – in tre parti distinte, e con il Ritorno del Re i lettori inglesi avevano ora in mano l’opus magnum tolkieniano. Era iniziato il cammino di uno straordinario successo per lo scrittore delle Midlands. Continua a leggere

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La morte delle cattedrali

The Archive of Proust's Letters Will Be Made Available for Free Online     di Marcel Proust

   Traduzione di         Cristina Campo1     

Riproponiamo questo saggio di Marcel Proust, oggi attuale più che mai. 

Questo studio di Marcel Proust apparve nel Figaro del 16 agosto 1904, in occasione della legge di separazione della Chiesa dallo Stato francese2, che prevedeva fra l’altro l’abolizione dei luoghi di culto, l’inventario di tutti i beni della Chiesa di Francia, l’istituzione delle cultuali pena la confisca di quegli stessi beni da parte dello Stato, la polizia dei culti, ecc. Legge che, come è noto, fu occasione di vittoria spirituale da parte dell’episcopato francese, obbediente all’ordine di San Pio X: lasciarsi spogliare serbando, in povertà assoluta, il mandato pastorale. Oggi che senza alcuna pressione da parte  di governi laici si ode parlare negli stessi ambienti ecclesiastici di sacrificio necessario delle cattedrali e del canto gregoriano sembra opportuno rileggere la sottile, sferzante, appassionata perorazione di Proust in difesa dell’immenso tesoro di cui s’è nutrita per secoli – con la fede cristiana – tutta la grande arte di Occidente, e che non è facile comprendere a chi o a che cosa voglia oggi essere immolato [N.d.T.] Continua a leggere

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