di Lourdes Burgos Hervas
Fu proprio lì, in mezzo al gregge, tra il suono delle campane delle pecore e l’abbaiare dei cani, messi in allerta dal rumore degli zoccoli del cavallo che si avvicinava al galoppo, che a Martin sembrò di sentire il suo nome:
– Martin! Martin! Quando l’elegante cavaliere gli fu vicino, discese a terra ed abbracciandolo forte disse:
– Ma, Martin, non mi riconosci?
– Per nulla, signore…
– Sono Hans Ulrich, il pellegrino tedesco che hai aiutato due anni or sono e che hai fatto entrare nella chiesa di Santa Maria la Blanca di Villasirga.
– Hans … Hans .. Adesso sì!
I ricordi affollarono nella sua mente …
Accadde un pomeriggio del fiorito mese di maggio. Come ogni sabato, Martin, un pastorello di Villarmentero, stava andando a pregare una Salve davanti alla statua della Virgen Blanca posta nella vicina chiesa di Villasirga.
Giunto nella piazza del villaggio incontrò un pellegrino storpio, sdraiato su una sorta di barella, abbandonato al proprio destino, mentre invocava la Vergine chiamandola Gloriosa.
Martin gli si avvicinò e gli chiese come fosse arrivato fin lì in quelle condizioni. In risposta al pastore stupito, cominciò a raccontare una lunga storia…
Il suo nome era Hans Ulrich ed era stato un ricco mercante di Norimberga, che commerciava la lana. La sua attività prosperava giorno dopo giorno, ed egli aveva raggiunto una solida posizione economica ed il rispetto dei suoi concittadini. Tutto nella vita sembrava sorridergli.
Ma un brutto giorno cominciò ad avvertire dei forti dolori sul lato destro del corpo, che si aggravarono fino a rimanere paralizzato da entrambi i lati, e si ritrovò con le mani e con i piedi deformi. Si consultò con i migliori medici della Germania, ma non ottenne nulla, se non la propria rovina a seguito dei lunghi, costosi ed inefficaci trattamenti ai quali si sottopose.
Si trovava in queste condizioni quando gli giunse la notizia che alcune famiglie della sua città avevano organizzato un gran pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Nella speranza di vedersi alleviato il male del quale soffriva, chiese ai suoi vicini di portarlo con loro. Tale fu la sua insistenza che ne ebbero pietà, e nonostante lo stato di salute e la grande povertà in cui versava, lo posero su una portantina per trasportarlo più comodamente.
La comitiva raccolse le provviste per il lungo viaggio, e felici e pieni di speranza presero la Niederstrasse o Via Bassa, una delle grandi vie di pellegrinaggio in territorio tedesco, che passava per Aquisgrana.
Arrivati a Bruxelles si unì a loro un folto gruppo di pellegrini fiamminghi che cantavano con grande entusiasmo una sorta di grido di guerra jacopeo che risuonava così:
Herru Sanctiagu, Got Sanctiagu, E ultreia, e suseia Deus aia nos.
La Niederstrasse passava per Arras, Amiens e Parigi. Qui si immetteva nella Via Turonensis, la via più occidentale delle quattro che seguono i Francesi per raggiungere i Pirenei.
Dopo aver lasciato Orleans giunsero a Tours, dove visitarono la tomba di San Martino, e continuarono per Bordeaux, per giungere quindi a Ostabat, dove si incontrarono con diversi gruppi di pellegrini che avevano seguito altri due cammini: la Via Podensis, che parte da Le Puy, e la Via Lemovicensis, che ha inizio nel grande centro jacopeo di Vézelay.
A Ostabat diedero inizio a una faticosa traversata dei Pirenei, per giungere a Roncisvalle, dove vennero accolti con grande gentilezza.
Due giorni più tardi giunsero a Pamplona e continuarono fino a Puente la Reina. Lì si incontrarono con un gruppo allegro di pellegrini, instancabile nel cantare inni e nel recitare le preghiere. Questi erano in maggior parte francesi della Provenza e italiani, ma vi erano anche tedeschi che avevano seguito la Oberstrasse, o Via Alta tedesca, fino ad Arles, in Francia, dove cominciava la Via Tolosana, che passava per MontpeIlier e Tolosa. Dopo aver attraversato i Pirenei attraverso il passo del Somport ed aver raggiunto Jaca, in territorio aragonese, questa via si congiungeva a quella di Roncisvalle a Puente la Reina.
E da qui a Compostela il cammino diventava uno solo, come ben sapeva Martin, conosciuto col nome di Camino Francés.
Ricordò anche le principali città spagnole che attraversarono: Estella, Logroño, Nájera, Burgos… Ricordava che nel monastero di San Martin di Frómista venne curato a causa delle forti febbri delle quali si ammalò, facendo ritardare la marcia della comitiva. Per via della sua malattia non poteva dimenticare gli ospedali di Sahagun, Leon, Astorga, Rabanal e Villafranca, dove recuperò un po’ delle sue forze ridotte al lumicino.
Molto viva nella sua memoria rimase anche l’impervia salita al monte Cebreiro e ricordava tutte le alte montagne che avevano dovuto scalare… e i larghissimi fiumi attraversati in barca… e le pianure infinite nelle quali si vedeva solo il cielo e la terra… e i boschi impenetrabili, rifugio di latitanti e di belve…
Dopo lunghi ed ardui giorni di cammino, giunsero finalmente a Santiago de Compostela.
E lì, presso la sua tomba, supplicò l’Apostolo, di guarirlo dalla sua grave malattia. Nella cattedrale di Compostela vi erano alcuni sacerdoti detti Ienguajeros che confessavano i pellegrini nel loro idioma natio. Tuttavia Hans, a differenza dei suoi compagni di viaggio, tralasciò di confessare i suoi peccati. Forse per questo motivo Dio non volle guarirlo. Stanco e scoraggiato, prese la via del ritorno insieme al suo gruppo.
Arrivarono quindi presso un’abbazia vicino a Carriòn, dove vennero accolti con generose porzioni di pane, di carne e di vino. Ma Hans era sempre più debole e divenne cieco; la sua comitiva decise di non proseguire il viaggio con lui e di lasciarlo nell’ospedale di Villasirga, del quale avevano saputo che curavano i malati con particolare attenzione.
Fu sulla porta di quest’ospedale che Martin lo vide mentre piangeva, chiedendo che qualcuno si prendesse cura di lui e lo accompagnasse all’interno della chiesa. Martin ebbe pietà del povero pellegrino, e lo caricò in qualche modo sulle spalle e lo portò verso l’altare di Santa Maria, la quale diede ascolto alle sue preghiere e lo guarì, dando in questo modo prova della sua grande potenza.
Tutti coloro che erano in chiesa, vedendo lo storpio alzarsi e reggersi in piedi completamente guarito, furono meravigliati davanti a tale prodigio, e recitarono con grande fede la Salve alla Virgen Blanca, che aveva operato questo grande miracolo.
Alcuni giorni dopo Hans partì per la sua terra. Qui giunto non smise di raccontare il miracolo a lui propiziato dalla gloriosa Vergine Maria…
E cosa fece dopo? Riacquistato il suo prestigio di mercante, tornò a possedere una grande fortuna e decise di offrire parte delle sue ricchezze a Santa Maria la Blanca, che mai aveva dimenticato.
Sulla strada del ritorno a Villasirga incontrò nuovamente Martin; nemmeno lui aveva dimenticato il miracolo del quale fu testimone.
Qualche secolo più tardi il Re Savio scrisse:
Così Santa Maria guarì a Villasirga un mercante tedesco, uomo molto ricco e onorato.
Cantiga de Santa Maria 218, Razon an de seeren